Divampa il fuoco della guerra per i brevetti. Adesso ci si mette anche Htc, che risponde a una causa già avviata da Apple
Htc risponde ad Apple e la denuncia negli Usa per violazione di tre brevetti. Partecipa così, colpo su colpo, alla grande battaglia che sta coinvolgendo tutti i vendor di cellulari…
La denuncia Htc è estesa, in realtà, anche a tecnologie presenti in computer e infatti chiede il veto alla vendita non solo di iPhone/iPad ma anche di Mac.
Tuttavia, la disfida dei brevetti parte dal mercato della telefonia mobile poiché è il riflesso della forte e instabile concorrenza che si respira da queste parti. In quale altro mercato maturo, infatti, è accaduto che un gigante (Nokia) si è trovato in due anni superato da un nuovo entrante (Apple) nel ricco segmento degli smartphone?
Anche le denunce per (presunte) violazioni di brevetti servono a questa lotta di potere. Ed è proprio Apple ad aver cominciato la guerra, denunciando nel 2010 Htc, Samsung, Nokia. In particolare è sotto attacco la piattaforma Android, come affermato due giorni fa da Google, che acquisterà Motorola anche (soprattutto?) per proteggere il proprio pupillo dagli “attacchi anticoncorrenziali di Apple e Microsoft” (scrive il ceo Larry Page). Vale a dire dagli attacchi a colpi di brevetti. E’ un retroscena che con l’innovazione ha un rapporto duplice e contorto.
E’ vero che i brevetti servono a proteggerla. Ma se la loro tutela legale si spinge oltre a certi limiti, diventa pericolosa per l’innovazione stessa. Producendo effetti contro intuitivi. Come il fatto che Android, piattaforma gratuita (in teoria), in realtà frutta soldi a Microsoft tre volte di più del suo sistema Windows Phone…appunto grazie a brevetti detenuti dall’azienda di Redmond.
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